Lo dice anche la Scienza, i cani son come figli
Pur essendo geneticamente distinti, i cani sono da un punto di vista psicologico molto vicini a noi. Sono in grado di provare empatia, una sorta di “contagio emozionale” tale per cui i loro comportamenti subiscono l’influenza dell’emotività suscitata dagli atteggiamenti dei proprietari.
Ad affermarlo nelle pagine web di Business Insider, uno dei più importanti e aggiornati siti di informazione generalista, è Brian Hare, professore di Neuroscienze cognitive alla Duke University (Carolina del Nord), nonché noto divulgatore scientifico americano e autore di best seller di successo sugli animali domestici, tra cui il manuale “The Genius of Dogs”.
Hare afferma che i cani sono gli unici animali in grado di stabilire un rapporto con l’uomo guardandolo negli occhi. Un contatto visivo che attiva la liberazione di mediatori (ossitocina) implicati in un vero e proprio “rapporto d’amore” tra soggetti di specie diverse.
I cani considerano i proprietari parte integrante del loro gruppo familiare, a tal punto da interagire con loro come dei “figli” a 4 zampe. “A differenza di quanto avviene nei gatti o nei cavalli – sottolinea Hare – i cani cercano un vero e proprio aiuto o conforto dall’essere umano, tanto quanto fanno i nostri bambini in situazioni di paura o disagio.”
I cani infine capiscono i nostri gesti, reagiscono al suono della nostra voce, sono in grado di imparare nuove parole e anche di effettuare un processo di “generalizzazione mentale”. È il caso ad esempio dei cani guida per ciechi, capaci di trasferire anche in altri contesti ciò che hanno appreso in una determinata situazione.
Che dire ancora? Teniamo ben presente i pericoli dell’eccessiva “umanizzazione” dei nostri animali da compagnia. Ma nello stesso tempo, non dimentichiamoci che sono in grado di pensare e provare emozioni molto simili alle nostre!