4 ECM per l’Artrosi
Se mai ci fossero stati dubbi, l’assegnazione dei crediti ministeriali ECM non fa altro che confermare l’importanza e l’interesse che si coagulano intorno ad un argomento – l’artrosi – per definizione difficile da inquadrare e, ancor più, da gestire con successo. Ricordiamo, rapidamente, i punti salienti della giornata di Alessandria. Dopo l’introduzione di Tonino Distefano, Presidente dell’Ordine Provinciale di Alessandria, la relazione di apertura spetterà a Carlo Maria Mortellaro (Ordinario di Patologia Chirurgica Veterinaria presso il Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università di Milano) che inizierà con l’inquadramento generale dell’artrosi: dalla definizione, all’epidemiologia, alla multiforme eziologia, fino ad arrivare alla descrizione della visita clinica, con il rilievo dei principali segni e sintomi che la contraddistinguono. A seguire, Bruno Peirone, professore di Patologia Chirurgica Veterinaria presso il Dipartimento di Patologia Animale dell’Università di Torino, nonché attuale presidente SIOVET. A lui il difficile compito di delineare la clinica delle cause primarie di artrosi che accompagnano cani e gatti per tutta l’arco di vita: dal periodo dello sviluppo (es. displasie, ostecondrosi) all’età adulta e/o anziana (es. rotture legamentose). Ancora a Peirone il compito di tracciare le linee guida della terapia chirurgica per l’artrosi, mentre sarà ancora una volta affidata a Mortellaro la disamina dei molteplici meccanismi di danno, di natura sia degenerativa (condrodegenerazione) che infiammatoria (stress ossidativo-infiammatorio), che coinvolgono tutti i tessuti articolari. In un “botta e risposta” tra Carlo Maria Mortellaro e Giovanni Re (Professore di Tossicologia e Farmacologia Veterinaria del Dipartimento di Patologia Animale dell’Università di Torino) verrà, infine, trattata la complessa terapia medica di questa malattia: quel variegato cocktail di interventi, farmacologici e non, dalla cui razionale combinazione può derivare la massima efficacia terapeutica, in termini di controllo simultaneo di cause, meccanismi e sintomi. A Re, in particolare, il compito di tracciare la farmacologia delle molecole più utilizzate nel settore veterinario: da quelle “orientate al sintomo” (es. FANS) a quelle definite “di fondo”, in quanto capaci di intervenire sugli stessi meccanismi che scatenano la malattia (es. condroprotettori, antiossidanti). A Mortellaro, infine, il compito di delineare l’applicazione pratica di questa combinazione di interventi: in sostanza, una sorta di itinerario “problem-solving” che, utilizzando la tecnica del “step by step”, parte dall’identificazione delle cause e del grado di artrosi e, sulla base delle informazioni ottenute, mette in atto protocolli di combinazione, atti a controllare al meglio l’evoluzione artrosica, risolvendo prontamente i casi lievi/moderati ed impedendo l’ulteriore aggravarsi delle forme già conclamate.