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Aliamidi e prurito su Nature

Nature Reviews Neuroscience, la prestigiosa rivista appartenente al gruppo editoriale “Nature”, pubblica nel fascicolo di luglio 2006 una bellissima review sulla neurobiologia del prurito. Un affascinante excursus che analizza nel dettaglio le complesse vie, periferiche e centrali, attraverso cui transitano, ancorchè in parziale sovrapposizione, prurito e dolore. Gli Autori parlano anche di endocannabinoidi – sistemi protettivi endogeni deputati al controllo della sensazione pruritogena e dolorosa – e di aliamidi (Palmidrol) a comprovata attività analgesica ed antipruritogena.
Aliamidi e prurito su Nature

La review porta la firma congiunta di alcuni dei più noti studiosi internazionali di prurito, quella “sensazione fastidiosa che induce il riflesso del grattamento” e che, da un punto di vista neurofisiologico, condivide, anche se parzialmente, con il dolore vie di trasmissione nervosa e mediatori periferici sensitizzanti.
La “task force” di dermatologi tedeschi, americani e giapponesi parte dalla classificazione clinica del prurito, suddividendolo in prurito correlato ai disordini della cute (es. dermatite atopica), secondario a cause sistemiche (es. malattie renali), psicogeno ed, infine, neuropatico, quest’ultimo legato ad una sofferenza primaria delle fibre nervose.
Segue una dettagliata analisi delle complesse interazioni anatomo-funzionali tra prurito e dolore (“basti pensare – scrivono – che la sensazione pruritogena viene drasticamente ridotta dal dolore causato dal grattamento”) riscontrabili a vari livelli. Periferico, ad esempio. “Dolore e prurito – si legge nella review – condividono un ampio ventaglio di mediatori (es. bradichinina, serotonina, prostaglandine, NGF) che non solo attivano le fibre del prurito (i cosiddetti “pruritocettori”) ma anche sensitizzano i nocicettori, vale a dire le fibre espressamente deputate alla trasmissione dolorifica.”
Endocannabinoidi ed aliamidi trovano spazio nel paragrafo dedicato ai “modulatori di prurito e dolore”. Gli Autori parlano espressamente di Palmitoiletanolamide (PEA), anche nota con la denominazione internazionale di Palmidrol, e la identificano come il composto ad attività cannabimimetica che viene endogenamente prodotto in maggiori quantità, con il fine di esercitare importanti attività anti-infiammatorie, analgesiche ed antipruritogene.
Tutte affermazioni supportate e documentate da ampia e copiosa bibliografia che, tra le citazioni più attuali, riporta proprio la review di “The Veterinary Journal” che descrive nel dettaglio gli effetti della PEA su flogosi, dolore e prurito, ne spiega i sofisticati meccanismi d’azione ed, infine, ne delinea le straordinarie ricadute applicative in diversi settori della Medicina Veterinaria [NdR: Re G, Barbero R, Miolo A, Di Marzo V, 2006, Palmitoylethanolamide, endocannabinoids and related cannabimimetic compounds in protection against tissue inflammation and pain: potential use in companion animals, The Veterinary Journal, doi:10.1016/j.tvjl.2005.10.003].