Aliamidi: le ultime evidenze
Al simposio annuale dell’ICRS (International Cannabinoid Research Society) – tenutosi a giugno 2008 ad Aviemore (Scozia) – i ricercatori dell’”Endocannabinoid Research Group” del CNR di Pozzuoli hanno presentato i loro ultimi dati sul coinvolgimento della PEA, molecola capostipite delle aliamidi, nell’allergia cutanea.
Le ricerche sono state condotte sia in vivo che in vitro. Il modello “in vivo” utilizzato era quello della dermatite allergica, indotta nel padiglione auricolare di topo dal contatto con un noto agente sensibilizzante. In queste condizioni, i ricercatori hanno riscontrato non solo un significativo aumento locale della PEA, ma anche una up-regolazione, a livello dei cheratinociti, del complesso sistema recettoriale di cui la PEA si serve per limitare l’eccessiva risposta infiammatoria e nocicettiva.
I risultati “in vitro” hanno ulteriormente confermato il ruolo protettivo delle aliamidi. In colture di cheratinociti umani, attivati da immunogeni specifici, la PEA contrasta, infatti, il rilascio di chemochine a significato flogistico.
Dati, dunque, che ancora una volta avvalorano il ruolo di protezione endogena svolto dalla PEA, in particolare a livello dei cheratinociti.
Più in generale, si tratta di nuove ed importanti conferme che le aliamidi sono, accanto ad endovanilloidi ed endocannabinoidi, molecole primariamente coinvolte nei sistemi di protezione endogena dell’organismo. In quanto tali, trovano utile impiego come approccio di modulazione biologica alla flogosi e al prurito che caratterizza le dermatopatie su base allergico/ipersensibile, sia nel cane che nel gatto.