Aliamidi nel GE del gatto
Patrizia Lungonelli, LP di Pisa, è l’autrice di questo “case report” presentato a Milano al 55° congresso nazionale SCIVAC. “Un gatto comune europeo, maschio, castrato, di 8 anni, riferito alla visita clinica per abbattimento, disoressia, alitosi e difficoltà di masticazione…positivo per FIV…presenta una placca linguale ipertrofico-ulcerativa…in cui l’esame citologico mette in evidenza un’infiammazione neutrofilica, con agglomerati di eosinofili e mastociti.”
Il caso clinico così sintetizzato ha una diagnosi precisa: granuloma eosinofilico (GE) del cavo orale. Nel poster congressuale, Lungonelli spiega nel dettaglio l’iter terapeutico seguito: ““Dopo due settimane di cortisonici ed un primo ciclo a basso dosaggio di Palmidrol, la lesione si riduce ed il gatto riprende ad alimentarsi. Dopo due mesi, si evidenzia una recidiva accompagnata da dolore alla masticazione. Il successivo trattamento con Palmidrol (al dosaggio doppio rispetto al precedente) porta, dopo altri 2 mesi, a significativa regressione della lesione, scomparsa della sintomatologia e ripresa di una normale alimentazione.”
“L’utilizzo della terapia cortisonica – commenta Lungonelli – induce solo la momentanea remissione dei sintomi…Al fine di evitare le recidive e limitare l’uso dei cortisonici, specie in un gatto FIV positivo, si è scelto di utilizzare la somministrazione a lungo termine di Palmidrol. L’aliamide esplica, infatti, azione antinfiammatoria ed analgesica, riequilibrando la funzionalità dei mastociti iperattivati in corso di GE.”
Ulteriore conferma, dunque, dell’utilità del Palmidrol nel trattamento delle malattie eosinofiliche del gatto, dove consente non solo di controllare le recidive e la sintomatologia ad esse associata, ma anche di ridurre l’uso dei cortisonici, evitandone i pesanti effetti collaterali.