Aliamidi nel prurito del gatto
L’elenco di presidi terapeutici utili a controllare i casi di prurito di diversa natura nel gatto compare in un supplemento di “La Settimana Veterinaria” di luglio 2008, dedicato a questo invalidante sintomo, assai frequente nella specie felina, ed interamente curato dal noto dermatologo Fabrizio Fabbrini.
Fabbrini coglie l’occasione per elencare le diverse cause che scatenano il prurito cutaneo ed auricolare nel gatto: dalle infestazioni da parassiti (rogna notoedrica e otodectica, cheyletiellosi, pediculosi, trombiculosi e demodicosi); alle malattie allergiche, come la dermatite allergica alla puntura di pulci o DAP, le reazioni avverse al cibo (RAC), la dermatite irritativa da contatto, la dermatite atopica e tutte le manifestazioni cutanee ad essa associate, complesso del granuloma eosinofilico (CGE) ed alopecia autoindotta in primis; alle malattie virali, come la rinotracheite infettiva e la leucemia felina.
Per tutte queste entità cliniche, Fabbrini traccia le principali fattezze cliniche ed i capisaldi della diagnosi, per poi arrivare alla terapia “complessa, e variabile da caso a caso”.
Oltre all’allontanamento degli allergeni eventualmente identificati come responsabili e alla desensibilizzazione del paziente mediante vaccinoterapia, Fabbrini identifica una lunga lista di trattamenti efficaci. Tra questi, le aliamidi che, somministrate sia per via orale (palmitoiletanolamide, 10 mg/kg/sid) che topica, come soluzione dermatologica spot-on (adelmidrol 2%), sono indicate, da sole o in associazione ad altri sintomatici, per il gatto con prurito su base allergica.