Anche i cani contano
Rebecca West, dell’Università di Lincoln (Gran Bretagna), e Robert Young, dell’Università Cattolica Pontificia di Minas Gerais (Brasile), hanno da poco pubblicato i risultati dei loro esperimenti, mirati a valutare la capacità matematica di base di 11 cuccioli di razza meticcia. “Il livello di abilità numerica dimostrato in specie animali diverse – scrivono i ricercatori in uno degli ultimi fascicoli della rivista Animal Cognition – è molto variabile, potendo spaziare da un semplice giudizio di numerosità al calcolo vero e proprio. Abbiamo voluto testare questo livello nei cani, mettendoli nelle condizioni di valutare quando una pila di oggetti – in questo caso snacks per cani – era più grande rispetto ad un’altra.” Ai cani sono stati prima mostrati gli snacks; poi, è stato inserito uno schermo, dietro al quale il numero dei bocconcini è rimasto invariato oppure è stato aumentato. I cani osservavano più a lungo la pila degli snacks quando questa variava rispetto alla volta precedente, probabilmente perché, facendo la somma, risultava loro un numero diverso da quello che si aspettavano. ” Possiamo concludere – affermano gli studiosi – che i cani, anticipando il risultato numerico finale, abbiano dimostrato di possedere una rudimentale capacità numerica.” L’evoluzione, del resto, parla chiaro: i cani discendono dai lupi, i quali non solo hanno una neocorteccia – sede del ragionamento – estremamente sviluppata, ma vivono anche in gruppi sociali allargati. Ciò spiegherebbe il potenziamento delle abilità matematiche, utili per valutare quanti alleati o, alternativamente, nemici ci sono nel branco.
Quale prova più lampante del principio filogenetico di Lamarck che “la funzione sviluppa l’organo”?
West RE, Young RJ, 2002, Do domestic dogs show any evidence of being able to count? Animal cognition, 5: 183-186