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Artrosi del cane: l’importante è combinare

Le modalità terapeutiche di approccio anti-artrosico funzionano. A patto, però, di combinarle tra loro. Tutti i dettagli della combinazione vincente al mondiale di medicina veterinaria.
Artrosi del cane: l’importante è combinare

A parlare di terapia combinata anti-artrosica al mondiale WSAVA 2011 di Jeju (Corea) è l’australiano Richard Read che, con il suo intervento, fornisce dignità terapeutica ai quattro cardini principali del trattamento dell’artrosi del cane: chirurgia, analgesia, condroprotezione e fisioterapia.
Alla chirurgia Read ascrive benefici come la correzione dell’instabilità articolare e dei carichi anomali, la rimozione di frammenti osteocartilaginei e le tecniche di salvataggio, da applicare agli stadi terminali della patologia articolare. Benefici importanti, sottolinea Read, che pur tuttavia escludono una larga fetta di pazienti artrosici che dalla chirurgia non traggono alcun vantaggio terapeutico. Per questi pazienti vale piuttosto un management medico, basato sulla ragionata combinazione di farmaci analgesici, condroprotettori nutraceutici e tecniche fisioterapiche riabilitative.
Relativamente agli analgesici, la scelta deve seguire la via del rapporto rischio/beneficio più favorevole, oltre ad evitare associazioni potenzialmente in grado di aumentare l’incidenza di effetti avversi, tarare l’utilizzo delle opzioni analgesiche anche in base al livello di attività fisica del cane, e propendere per un’azione antalgica integrata, in modo da ridurre dosaggi e tempi di somministrazione delle singole sostanze farmacologiche impiegate.
Anche per i nutraceutici Read percorre la strada della combinazione. La nostra scelta, sottolinea, deve rivolgersi a quei prodotti contenenti sostanze che, combinate tra loro, siano in grado di agire in sinergia, ma dimostrino anche di essere attive sui diversi e concomitanti meccanismi della complessa fisiopatologia dell’artrosi.
Ed, infine, la fisioterapia. Fino ad ora, questa forma terapeutica è stata poco utilizzata in nome della scarsa cooperazione del paziente e del suo proprietario. È tempo di modificare questo atteggiamento, proprio considerando i vantaggi che tecniche come il massaggio, la manipolazione passiva, l’uso del caldo e del freddo, l’attività fisica controllata hanno dimostrato di possedere sul recupero post-operatorio ed il progressivo decorso dell’artrosi.
Non ci vuole molto a concludere assieme a Read che la terapia multimodale è la miglior opzione terapeutica per preservare le articolazioni dal dolore artrosico e, dunque, garantire una buona qualità di vita anche ai nostri animali.

Scarica gli Atti del congresso mondiale WSAVA-FASAVA in:
http://www.vin.com/proceedings/Proceedings….