Artrosi nel gatto: epidemia nascosta?
Le ragioni che il noto ortopedico di Glasgow adduce per spiegare lo scarso spessore clinico dell’artrosi nella specie felina sono ben conosciute: la peculiare capacità del gatto di mascherare zoppia e dolore, la non manifesta evidenza radiografica di questa malattia, la minor compromissione dell’usuale stile di vita dell’animale.
“L’attuale longevità dei felini – scrive Carmichael nei Proceedings della Conference – ha, del resto, aumentato l’attenzione nei confronti delle più probabili malattie croniche, artrosi compresa, che possono affliggere il gatto in tarda età.”
Negli ultimi anni, sono pertanto comparsi numerosi studi retrospettivi, mirati a valutare l’incidenza e la prevalenza radiografica dell’artrosi nel gatto: “Tre studi, in particolare – afferma Carmichael – hanno complessivamente analizzato 882 animali ed hanno decretato un tasso di incidenza di artrosi agli arti oscillante tra il 66% ed il 16.5%, con primario coinvolgimento di gomito ed anca.”
Percentuali assai più scarse per i portatori sintomatici di artrosi, che esprimevano il loro disagio articolare con una diminuita abilità a spiccare salti e balzi, più che con una manifesta e dolorosa zoppia. “I dati a nostra disposizione – puntualizza Carmichael – sono a favore di un aumento dell’incidenza di artrosi con l’età e di un’alta percentuale di malattia a coinvolgimento articolare bilaterale.”
“ Sono dati – conclude Carmichael – che dimostrano come l’artrosi rappresenti per il gatto una causa importante di dolore e disagio, anche se meno clinicamente e radiograficamente evidente rispetto al cane e meno legata al sintomo zoppia… Chiaramente, altri studi sono necessari per sancire definitivamente lo spessore clinico di questa artropatia nel gatto. Una cosa, comunque, è già suffragata da sufficienti evidenze: l’artrosi è un problema clinico significativo…in special modo nei felini che invecchiano.”