Artrosi… nonostante la chirurgia
Lo studio porta la firma di un gruppo di chirurghi del “Norwood Park Animal Hospital” di Norridge (Illinois, USA) ed è un’ulteriore dimostrazione che la chirurgia, da sola, ha un potere limitato nei confronti dell’evoluzione artrosica. “Abbiamo analizzato – si legge su JAVMA – le cartelle cliniche di 295 cani (per un totale di 373 articolazioni del ginocchio), afferiti alla nostra struttura per rottura di LCA e sottoposti a chirurgia TPLO…Per stabilire l’evoluzione dell’artrosi, abbiamo valutato le radiografie eseguite prima e otto settimane dopo l’intervento.”
Risultati: “Il punteggio radiografico post-operatorio di artrosi – si legge nell’articolo – era più elevato di quello rilevato prima dell’intervento…Non solo, ma si è riscontrato un rapporto inverso tra score artrosico pre-operatorio, da una parte, e differenza tra i due punteggi di artrosi, prima e dopo la TPLO.” A significare che tanto più basso è il punteggio iniziale della gonartrosi, tanto maggiore è la differenza rilevata tra il prima e il dopo dell’intervento ricostruttivo.
Chirurgia per l’artrosi? Sicuramente sì: per curarne le cause primarie, come appunto la rottura del legamento crociato, ma opportunamente abbinata a misure complementari (es. fisioterapia riabilitativa, controllo del peso, condroprotettori, antiossidanti) che ne esaltino i benefici, ma che, nel contempo, siano primariamente rivolti al controllo dei meccanismi artrosici.