Artrosi secondaria a rottura del legamento crociato anteriore: la chirurgia, impotente, osserva
Ad ammetterlo in coro sono alcuni tra i più noti ortopedici veterinari d’oltreoceano: Kenneth Johnson (Ohio State University), Robert Hart e Donald Hulse (Texas A&M University), per citare solo 3 degli Autori che hanno di recente pubblicato i risultati di uno studio condotto su 13 cani sottoposti a dieresi sperimentale del legamento crociato anteriore.
L’analisi del liquido sinoviale dei cani in esame ha confermato non solo che la rottura del crociato innesca fenomeni artrosici, ma anche che la progressione di tali fenomeni per nulla viene ridotta o rallentata dalla stabilizzazione chirurgica del ginocchio, sia essa intra-articolare o extra-capsulare.
“A tutt’oggi – spiegano gli Autori – la ricerca di una tecnica ottimale per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del cane rappresenta un settore di considerevole interesse. Sebbene la maggior parte delle tecniche finora messe a punto fornisca un certo miglioramento funzionale, le osservazioni cliniche raccolte suggeriscono che lo sviluppo di un’artrosi secondaria è una conseguenza inevitabile”.
Tali considerazioni, unitamente ai risultati cui pervengono tramite il loro recente studio, li spingono ad affermare che “… sarebbe assai più utile concentrare le ricerche future verso un approfondimento di quella che è la reale patogenesi della rottura del legamento crociato anteriore, piuttosto che insistere nel raffinamento di tecniche ricostruttive per la stabilizzazione del ginocchio”.
Un invito importante – per significato e per artefice – affinché il settore dell’artrosi del cane diventi sempre più campo di Ricerca anziché laboratorio chirurgico sperimentale.
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Johnson K.A. et al., 2001, Concentration of chondroitin sulfate epitopes 3B3 and 7D4 in synovial fluid after intra-articular and extra-capsular reconstruction of the cranial cruciate ligament in dogs, American Journal of Veterinary Research, 62(4): 581-587.