Atopia e allergia alimentare: due in una
Rivisitazione annunciata nella classificazione terminologica delle dermatopatie allergiche del cane. Nel 2006, infatti, il panel di 19 prestigiosi specialisti internazionali aveva già proposto una ridefinizione della dermatite atopica canina, intesa come “ malattia pruriginosa immuno-infiammatoria della cute a predisposizione genetica, le cui manifestazioni cliniche sono associate alla produzione di anticorpi IgE, più comunemente diretti contro allergeni di origine ambientale.” E differenziandola, poi, dalla “canine atopic-like dermatitis”, una dermatite simil-atopica, le cui caratteristiche cliniche, pur essendo perfettamente sovrapponibili a quelle della dermatite atopica vera e propria, non sono strettamente legate alla produzione anticorpale contro allergeni ambientali o di altra natura.
Ed ora, l’Editoriale, pubblicato sul numero di dicembre 2007 di Veterinary Dermatology, infligge un ulteriore colpo alla tradizionale classificazione delle allergie canine, mettendo in dubbio la classica distinzione tra dermatite atopica ed allergia alimentare.
Molte volte, sono gli allergeni alimentari a scatenare per primi un’ipersensibilità di tipo atopico; ed altrettanto frequentemente sono alcuni alimenti a scatenare le recrudescenze dell’atopia. Non solo: in alcune razze di cani (Maltesi, Beagle), la dermatite atopica compare in seguito all’assunzione di alimenti verso cui gli animali sembrano spontaneamente allergici; ci sono cani, poi, che presentano elevati livelli di IgE contro allergeni alimentari e non ambientali; ed ancora, molti cani con diagnosi di allergia alimentare hanno segni clinici perfettamente compatibili anche con diagnosi di atopia.
Insomma, l’International Task Force ha tutti i motivi per proporre l’annullamento delle distanze tra dermatite atopica ed allergia alimentare, stimolando a considerarle come le due facce, diverse ma pressochè coesistenti e tra loro interagenti, di un’unica medaglia: l’ipersensibilità cutanea del cane.