Condroprotettori e quercetina utili nell’artrosi
È “Bioscience, Biotechnology and Biochemistry” a pubblicare i dati di un gruppo di reumatologi giapponesi che somministra un supplemento nurizionale, contenente glucosamina cloridrato, condroitin solfato e quercetina, a 46 pazienti, di età media pari a 62.5 anni ed affetti da artrosi del ginocchio, e ad altri 22, di età media pari a 58 anni, con diagnosi di artrite reumatoide.
Dopo tre mesi di trattamento, i ricercatori osservano un significativo miglioramento clinico solo nei pazienti artrosici, in termini di aumentate capacità deambulatorie e di salto, e di riduzione del dolore articolare, misurato con una scala VAS (Visual Analogue Scale).
Sempre nel gruppo dei pazienti artrosici, si osservava una normalizzazione di parametri biochimici specifici del liquido sinoviale, con riduzione dei livelli di proteine e di condroitin solfato di tipo 6, ed aumento del peso molecolare dell’acido jaluronico presente. A testimonianza, sostengono gli autori, dell’efficacia combinata, sia antinfiammatoria che condroprotettiva, del supplemento nutrizionale somministrato per via orale.
Il dato è importante perché ancora una volta avvalora in modo chiaro l’utilità di un approccio globale all’artrosi: quell’approccio, cioè, che si avvale non solo di sostanze classicamente rivolte a proteggere la cartilagine (condroitin solfato e glucosamina), ma anche di altre (quercetina) capaci di contrastare processi patologici diversi e concomitanti alla condrodegenerazione, come l’infiammazione e lo stress ossidativo endoarticolare.