Condroprotettori orali: efficaci e sicuri
Uno degli strumenti per fornire prove inconfutabili della validità di un trattamento è sicuramente la meta-analisi: una valutazione sistematica di tutti i trial clinici effettuati entro un determinato periodo, seguita da ragionate conclusioni, in merito all’efficacia rilevata in base ai dati raccolti. È quanto hanno fatto di recente Yves Reginster ed il suo gruppo di Epidemiologia dell’Università di Liegi per glucosamina e condroitin solfato, valutati, in termini di efficacia strutturale e sintomatica, attraverso la scrupolosa meta-analisi di 15 studi clinici condotti tra il 1980 ed il 2002. “In totale – scrive Reginster – sono stati analizzati 1775 pazienti ed i risultati clinici confermano l’attività benefica dei due condroprotettori nell’artrosi del ginocchio.” Per entrambi, infatti, è stata dimostrata una significativa efficacia sintomatica, con riduzione di dolore e rigidità e miglioramento della mobilità articolare. Alla glucosamina, in particolare, viene ascritta anche un’evidente efficacia strutturale, come viene dedotto dal fatto che in 1020 pazienti trattati a lungo termine (tre anni) con questa sostanza si è riscontrato un netto miglioramento del restringimento dello spazio articolare (JSN, Joint Space Narrowing), inteso come parametro radiografico di artrosi del ginocchio. Nuovi dati anche sulla sicurezza d’impiego della glucosamina, per la quale viene pubblicato – sempre sullo stesso numero dell’Archives of Internal Medicine – il primo trial clinico randomizzato in doppio cieco, mirato a valutarne i potenziali effetti avversi in pazienti portatori di diabete mellito di tipo 2. Questi i risultati ottenuti. “La somministrazione di glucosamina per 90 giorni alla dose di 20 mg/kg/die non ha determinato alcuna variazione dei tassi glicemici riscontrati nel sangue dei soggetti diabetici, a riprova del fatto che anche in tali pazienti questo condroprotettore può rappresentare un valido e sicuro trattamento per l’artrosi.”