Controllare il mastocita per migliorare la cicatrizzazione post-chirurgica
Con l’ausilio di specifiche tecniche morfometriche e immunoistochimiche, è stato indagato il comportamento dei mastociti isolati da anomale proliferazioni di tessuto cicatriziale (cheloidi) conseguenti a diversi trattamenti chirurgici, e confrontato con quello di cellule mastocitarie provenienti da cicatrici normotrofiche.
Dallo studio emerge che i mastociti vanno incontro ad un significativo aumento numerico nei campioni di tessuto provenienti da 15 pazienti con cheloidi nelle regioni di collo, sterno e spalla rispetto a quanto riscontrato in 10 pazienti portatori di cicatrici normotrofiche.
Non solo, ma tale aumento risulta direttamente correlato sia all’incremento della vascolarizzazione che alla gravità di questi esiti cicatriziali distorti. Ciò significa che, oltre all’incremento numerico, si verifica anche l’eccessiva degranulazione di mediatori (es. triptasi) direttamente implicati nella proliferazione endoteliale e, dunque, nella neo-angiogenesi che contraddistingue le formazioni cheloidi post-operatorie.
Da un punto di vista applicativo ci sono tutti i presupposti per orientarsi, dopo ogni chirurgia, verso approcci potenzialmente in grado di modulare il rilascio di mediatori che, come quelli di provenienza mastocitaria, risultano coinvolti nell’eccesso di microvascolarizzazione cutanea e, dunque, in esiti riparativi distorti come cheloidi e cicatrici ipertrofiche.
Ammendola M, Zuccalà V, Patruno R, Russo E, Luposella M et al. Tryptase-positive mast cells and angiogenesis in keloids: a new possible post-surgical target for prevention. Updates Surg. 2012 Nov 2. [Epub ahead of print]. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23117746