Dalla Cannabis alle Aliamidi: la strada della Ricerca
È prossima l’approvazione di un nuovo prodotto ad applicazione topica a base di Cannabis (Marijuana) per il trattamento dei tumori della pelle. È l’ultima notizia in fatto di usi medici di questa sostanza, ma è anche uno spunto per riflettere sul percorso che la ricerca scientifica di eccellenza ha intrapreso proprio a partire dallo studio delle potenzialità terapeutiche e dei meccanismi d’azione della Cannabis.
Un percorso, quello della ricerca, che negli ultimi tempi si è significativamente intensificato, tanto da portare in poco tempo all’identificazione di un’intera classe di sostanze lipidiche endogene: gli endocannabinoidi. Tali composti endogeni condividono con il principio attivo della Marjiuana l’azione agonista sui recettori dei cannabinoidi (CB) ed analoghe attività biologiche di protezione da infiammazione e dolore, ma se ne differenziano per l’assenza di effetti psicotropi centrali.
Lo scenario di questa biofarmacologia di modulazione ad effetto antinfiammatorio ed antalgico si è successivamente arricchito anche di un’altra classe di molecole ad azione simil-endocannabinoide: le aliamidi, così denominate per la capacità di esercitare un antagonismo locale del danno, principalmente attraverso il controllo della funzionalità dei mastociti tissutali (effetto ALIA).
Al pari di quanto sta succedendo intorno alla Cannabis, il network di ricerca che negli ultimi anni si è attivato intorno alla palmitoiletanolamide (PEA), capostipite delle aliamidi, e a molecole analoghe (es. adelmidrol) ha generato importanti evidenze sul ruolo terapeutico di queste molecole in diversi settori della medicina, dermatologia in testa. Ne è testimonianza recente l’evidenza dei positivi effetti ottenuti con l’utilizzo della PEA sulla crescita del melanoma cutaneo. E, grazie all’impegno di Innovet in dermatologia veterinaria, ne sono prove inconfutabili i risultati raggiunti con le aliamidi PEA e adelmidrol nelle dermatiti da ipersensibilità del cane e del gatto: efficacia basata sulle evidenze contro infiammazione cutanea e prurito e, a differenza della Cannabis, totale assenza di effetti allucinogeni.
Cosgrove J. Cannabis and cancer treatment. Nutraceutical Words, 30 aprile 2012
Hamtiaux L, Masquelier J, Muccioli GG et al. The association of N-palmitoylethanolamine with the FAAH inhibitor URB597 impairs melanoma growth through a supra-additive action. BMC Cancer. 2012;12(1):92 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22429826 [free article]