Demenza senile allo SCIVAC 2005
Sindrome della disfunzione cognitiva, depressione da involuzione, sindrome confusionale. Dehasse aveva già espresso in Australia, durante il quarto IVBM (International Veterinary Behavior Meeting, Caloundra, 18-20 agosto 2003), la proposta di accorpare queste diverse terminologie diagnostiche usate per descrivere la demenza senile del cane e del gatto sotto la classificazione standardizzata di “disordini da compromissione cognitiva generalizzata”.
A distanza di due anni, Dehasse ne ribadisce la necessità. Perché? “Essenzialmente – ha affermato il comportamentalista durante la sessione SISCA – per aiutare gli esperti a parlare dello stesso disordine servendosi delle stesse definizioni e della stessa denominazione.”
Accantonate le diatribe terminologiche, Dehasse ha elencato i principali segni clinici obiettivi, indispensabili a fare diagnosi precoce di demenza senile: disorientamento spazio-temporale, deterioramento delle abitudini e delle capacità di routine, compromissione della memoria e delle interazioni sociali. “A fini diagnostici – ha precisato – si possono evidenziare anche numerosi segni accessori o complementari: dalla comparsa di stati confusionali e/o di movimenti ripetitivi o stereotipati, a crisi di panico, a deterioramento della funzione degli sfinteri.”
“Esistono – ha, poi, proseguito il comportamentalista – differenti tipi di demenza senile: quelli ad insorgenza improvvisa e precoce o, altresì, lenta e tardiva; quelli accompagnati da umore depresso o, viceversa, produttivo; quelli secondari a malattie specifiche, come traumi, disordini neurologici, endocrinopatie.”
Mai come in situazioni cliniche così complesse e, soprattutto, di fronte ad una malattia che “più che da veri e propri segni clinici è caratterizzata da cambiamenti nelle abitudini comportamentali del cane e del gatto” pare, dunque, indispensabile abbracciare un’omogeneità terminologica. Ciò che sicuramente non muta mai è il meccanismo sottostante alla demenza senile di cani e gatti: in una parola, l’invecchiamento patologico del cervello e le alterazioni neurodegenerative ad esso correlate.
Abstract congressuale disponibile su richiesta a cedis@innovet.it