Dermatite atopica: sotto accusa la barriera cutanea
Molte le funzioni che rendono la barriera cutanea indispensabile per il mantenimento dell’omeostasi del distretto dermo-epidermico: il passaggio di allergeni ed irritanti, la regolazione della perdita d’acqua attraverso i vari strati dell’epidermide, il controllo della colonizzazione batterica.
Con l’intento di verificare se eventuali difetti delle componenti lipidiche dello strato corneo siano coinvolte nella patogenesi dela dermatite atopica, un gruppo di dermatologi americani ha arruolato 28 cani, di cui la metà atopici, sottoponendo ad indagine cromatografica le biopsie di cute non lesionata prelevate dal loro addome. Obiettivo: determinare se la cute proveniente dai cani atopici era carente di specifici lipidi (ceramidi), rispetto a quella sana, dei soggetti di controllo.
Ebbene, le ceramidi presenti nello strato corneo degli atopici risultavano significativamente diminuite rispetto a quelle riscontrate nella cute sana. A significare che la dermatite atopica è accompagnata, anche nel cane oltre che nell’uomo, da una difettosa struttura della barriera cutanea e, dunque, da una sua diminuita efficienza funzionale.
Il fatto, poi, che queste carenze lipidiche vengano rilevate in cute atopica, ma non lesionata, rende plausibile l’ipotesi che la compromissione della barriera cutanea rappresenti un difetto di base dello stato atopico, su cui è sicuramente importante intervenire, stante le conseguenze che da tale difetto possono derivare: perdita di idratazione cutanea e, dunque, aggravamento del prurito; penetrazione incontrollata di batteri ed allergeni, con conseguente cronicizzazione della dermatopatia in atto; predisposizione a concomitanti infezioni di varia natura.