Dolore cronico o demenza senile?
Due entità – il dolore cronico e la demenza senile – che, come nell’uomo, anche nel cane vanno saldamente a braccetto. È questo il messaggio che DVM 360, rivista dei veterinari generalisti americani, lancia dalle sue pagine web, condensando in poche righe quelli che sono i segni di dolore cronico in pazienti anziani affetti anche da demenza senile: disorientamento, scarso interesse al gioco, ridotta interazione con i proprietari o con i loro simili, modifiche del ritmo sonno-veglia, alterazioni delle abitudini eliminatorie, ridotta attività generale e comparsa di uno stato di ansia generalizzata.
Entrambe le “sindromi” condividono dunque quel corredo sintomatologico che noti comportamentalisti (Gary Landsberg) hanno da tempo accorpato sotto l’acronimo DISHA, e che ora dilata il proprio valore diagnostico dalla disfunzione cognitiva (CDS, Canine Dysfunction Syndrome) al dolore cronico dell’animale anziano.
Da un punto di vista pratico, tenere conto di queste similitudini costringe a rinforzare l’impegno del professionista nel percorso diagnostico differenziale.
Il primo passo è sicuramente quello di non far passare inosservati tutti quei segni comportamentali indiretti che, specie nell’animale anziano, indicano disagio e sofferenza.
Il secondo passo è quello di interpretarli correttamente: nella piena consapevolezza che possiamo essere di fronte a due malattie vere e proprie, la demenza e il dolore cronico che, pur condividendo il quadro sintomatologico comportamentale, richiedono tuttavia adeguati e personalizzati strumenti di cura e prevenzione.
Petty M. Signs of chronic pain can appear similar to those of cognitive dysfunction. DVM360, 2 febbraio 2019.