EBM in Dermatologia Veterinaria
In Medicina umana, il movimento dell’EBM – la medicina basata, cioè, su prove di efficacia – nasce circa 15 anni fa, con lo scopo di orientare all’integrazione, nelle decisioni cliniche, di pratica ed evidenza scientifica, quest’ultima derivante dall’analisi dei risultati ottenuti in corso di trias clinici controllati randomizzati (RCT), piuttosto che da studi osservazionali, intuizioni logiche o esperienze personali. “Anche la Dermatologia Veterinaria – commenta Karen Moriello, Senior Editor della rivista Veterinary Dermatology – può ora contare su una considerevole mole di studi prospettici, che possono fornirci preziosi suggerimenti pratici e chiare indicazioni circa la più efficace strada terapeutica da seguire, soprattutto per malattie che fanno parte della nostra pratica clinica comune.”La dermatite atopica del cane, ad esempio, che rappresenta, appunto, il target clinico scelto da questa prima review di EBM pubblicata su Veterinary Dermatology. Ad analizzare, secondo le strategie di ricerca elettronica accreditate per l’EBM, l’efficacia dei molteplici trattamenti farmacologici per questa diffusa dermatopatia, il Gotha internazionale della Dermatologia Veterinaria: da Thierry Olivry, a Ralf Mueller, agli altri componenti dell’”International task force on canine atopic dermatitis”, promossa nel 2001 dall’ACVD.“Gli ultimi venti anni – scrivono gli Autori nell’introduzione – hanno visto il fiorire di una ricca farmacoterapia per la dermatite atopica, che, però, non è mai stata rivista sistematicamente, né, tantomeno, sottoposta a valutazione comparativa dell’efficacia dei diversi presidi farmacologici.” Ebbene, la review va a colmare questa lacuna, fornendo la visione sistematica dei trials clinici pubblicati tra il 1980 ed il 2002, suddivisi in base ai singoli trattamenti per l’atopia canina. “Abbiamo identificato – si legge nei risultati – 40 studi clinici che riportavano i dati ottenuti su più di 1600 soggetti, sottoposti a 41 interventi farmacologici diversi.” Davvero importanti le informazioni ottenute: dalle implicazioni di ordine pratico sui trattamenti maggiormente “raccomandati”, alla scelta impostata sulla valutazione del rapporto costo-beneficio, ad indicazioni sulle future linee di ricerca, da intraprendere per colmare eventuali lacune o riposizionare precedenti disegni di studio.