EBM in Ortopedia: impariamo dai piccioni.
È Richard Evans l’autore dell’originale review sull’Ortopedia basata sulle evidenze. Un insolito excursus che parte dall’analisi del “condizionamento operante” che lo psicologo Burrhus Skinner effettuava nei piccioni, inducendoli a ripetere un comportamento che generava un evento gratificante. Analogamente, afferma Evans, un medico, e in particolare un ortopedico, tenderà a ripetere una certa procedura terapeutica, se ovviamente questa è stata di successo.
La medicina basata sulle evidenze (EBM) rappresenta, rispetto al condizionamento istintuale di Skinner, un indubbio salto di qualità nella scelta delle terapie più efficaci per determinate malattie. Una scelta, quella targata EBM, che si basa sull’ormai famosa “piramide” delle evidenze e che, nella pratica, è data dall’integrazione tra le evidenze derivanti dalle revisioni sistematiche, l’esperienza clinica individuale e, non ultima, la valutazione dei vantaggi per i pazienti stessi.
Un’integrazione, ribadisce Evans, che è innanzitutto un atto di “responsabilità” più che una metodologia operativa. E che richiede anche una sana dose di “buon senso”: per valutare, anche alla luce dei loro limiti intrinseci, i dati derivanti dalle metanalisi, e calarli nella pratica clinica.
“Niente è più difficile, e dunque, più prezioso, se non essere in grado di decidere”. E a dirlo era Napoleone Bonaparte.