ESVOT ‘06: nutraceutici per l’artrosi
Sono stati Herman Hazewinkel (Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università di Utrecht) e Kurt Schulz dell’”Animal Medical Center” di Hollis (New England, USA) a parlare di “nutraceutici per l’artrosi” nell’ambito del tredicesimo meeting annuale dell’ESVOT. E lo hanno fatto entrambi inserendo l’approccio nutraceutico nell’ambito di una ragionata combinazione terapeutica per l’artrosi, fatta di misure conservative non farmacologiche (controllo del peso e dell’attività fisica, riabilitazione fisioterapica), di terapie farmacologiche classiche (FANS, corticosteroidi), di chirurgie orientate a correggere le cause scatenanti il processo degenerativo.
“I nutraceutici – ha spiegato Hazewinkel – sono oggi considerati supplementi nutrizionali “disease-modifying”, stante la loro capacità di agire su meccanismi patogenetici chiave dell’artrosi, quali la condrodegenerazione, l’infiammazione, l’alterato stato ossidativo endoarticolare…Per questo, sostanze come condroitin solfato e glucosamina sono ormai largamente utilizzate in Ortopedia Veterinaria, anche se conferme definitive della loro validità clinica sono ancora in discussione.”
Di rincalzo, Kurt Schulz inserisce l’approccio nutraceutico tra i cinque cardini di management medico dell’artrosi che, oltre ai supplementi nutrizionali, contempla il controllo del peso, la limitazione dell’attività fisica, la fisioterapia riabilitativa e la terapia antinfiammatoria. “I supplementi nutrizionali per l’artrosi – spiega Schulz – sono diventati un presidio assai popolare nella cura dell’artrosi del cane…A patto, però, di valutarne attentamente fonte di provenienza, biodisponibilità e grado di purezza….” Ed è proprio facendo attenzione a tali caratteristiche che si può trarre il meglio da un approccio che – sapientemente combinato con le altre misure mediche e chirurgiche attualmente disponibili – ha indubbie potenzialità anti-artrosiche: in termini di riequilibrio biochimico e metabolico dell’articolazione malata, ma anche di controllo a lungo termine dei suoi invalidanti sintomi.