Ferite "difficili" e agenti topici
TBT (Topical basic treatment o Trattamento topico di base): questo l’acronimo usato nella relazione di Aldo Giovannella, Presidente della SITOV, per indicare un trattamento topico per le ferite basato sull’applicazione combinata di un gel ad attività riepitelizzante, un dressing interattivo ed un bendaggio aderente flessibile non costrittivo. “Ho utilizzato il TBT -spiega Giovannella -in 5 cani e 5 gatti con ferite di origine traumatica a carico degli arti, tutte complicate da imponente perdita di sostanza, considerevole grado di infezione, consistente produzione essudativa, devitalizzazione e necrosi dei tessuti molli, compromissione vascolo-nervosa ed esposizione di ossa e legamenti. Nella mia casistica, ho incluso anche due casi di ferite deiscenti dopo artrodesi radio-carpo-intercarpica eseguita su arti affetti da paralisi traumatica del plesso brachiale.” I risultati? “Direi ottimi – continua Giovannella – guardando all’evoluzione clinica di queste ferite veramente “difficili”. Trattate con TBT, le piaghe sono perfettamente guarite per riepitelizzazione e contrazione, con una tempistica di riparazione sovrapponibile a quelle di ferite aperte non complicate e con buoni esiti estetici e funzionali.” Esperienze cliniche, dunque, che, pur con taglio ancora anedottico, fanno rientrare a pieno titolo il TBT nell’ambito di quell’advanced Wound Care, con cui gli anglosassoni definiscono i “protocolli integrati di trattamento delle ferite”: protocolli semplici, ma, nel contempo, accurati ed adattati ad ogni tipo di ferita, che ne consentono una riparazione ottimale, riducendo nel contempo i disagi per medico, paziente e proprietario e contenendo al massimo i costi di terapia.