Gestione pratica del prurito
“Il prurito è un sintomo trasversale: comune, cioè, ad un lungo elenco di malattie ad interessamento cutaneo – dalle allergie, alle ectoparassitosi, alle infezioni, alle neoplasie – tant’è che si può suddividere la Dermatologia veterinaria in due grossi capitoli, delle dermatopatie rispettivamente pruriginose e non.”
Federico Leone – LP di Senigallia ed esperto dermatologo – ha iniziato con l’inquadramento clinico del sintomo “prurito”. “Si tratta – ha proseguito – di un sintomo assai fastidioso che l’animale percepisce solo quando viene raggiunta la fatidica “soglia del prurito”, quel livello soggettivo di tolleranza che, a volte, viene superato solo quando sono presenti più fattori pruritogeni, dall’atopia, alle infezioni, alle ectoparassitosi.”
Leone si è, poi, concentrato sulla diagnosi differenziale del prurito. “Inizialmente – ha spiegato – bisogna prendere in considerazione tutte le cause che provocano questo sintomo, escludendole via via sulla scorta di precisi algoritmi diagnostici, in cui le procedure da seguire hanno spesso anche valenza terapeutica…Basti pensare alle infestazioni da ectoparassiti, la cui esclusione come possibili cause di prurito passa per specifici trattamenti antiparassitari e per la successiva valutazione dei risultati così ottenuti.” A seguire, la presentazione di quattro casi clinici di dermatopatie pruriginose (es. dermatite atopica, scabbia), che Leone ha descritto sia nell’approccio diagnostico “orientato al problema” che nei trattamenti prescelti.
La terapia. Leone ha parlato di immunoterapia – specifica per la dermatite atopica – e di trattamenti sintomatici, elencando le classi farmacologiche oggi più utilizzate in Dermatologia veterinaria: dai cortisonici, agli antibiotici, agli acidi grassi, agli immunomodulatori, alle aliamidi. “Le aliamidi – ha spiegato Leone – agiscono con meccanismo recettoriale sui mastociti cutanei e ne down-modulano l’eccessivo rilascio di mediatori direttamente coinvolti nell’infiammazione e nel prurito…Le conferme della loro efficacia in Dermatologia Veterinaria sono già state pubblicate a livello internazionale. Nel gatto, è stata dimostrata la riduzione di sintomi e lesioni in corso di malattie eosinofiliche; in un modello di dermatite atopica del cane, hanno ritardato la comparsa delle lesioni.”
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