Ginkgo: nuove evidenze di neuroprotezione
Lo studio è stato condotto, presso i laboratori di Neuropsicofarmacologia della “Kanazawa University” (Giappone), su 344 ratti femmina, tutte sottoposte ad ovariectomia ed esposte a situazioni di stress (confinamento ristretto per un periodo di 21 giorni), tale da generare deficit cognitivi e concomitanti alterazioni neurodegenerative di tipo strutturale. Solo un terzo (107) di questi animali è stato, però, supplementato giornalmente con 50 mg di Egb761 per os per più di 2 mesi. Ebbene, solo in questi animali i test neurocomportamentali evidenziavano un miglioramento della performance mnemonica post-stress, cui si accompagnava il riscontro autoptico di una ridotta morte neuronale a livello dell’ippocampo.
Si tratta, dunque, di risultati, che vanno perfettamente ad allinearsi con quanto già estesamente pubblicato in letteratura e che ribadiscono le molteplici attività neuroprotettive, oggi ascritte all’estratto di Ginkgo biloba: dall’efficacia antiossidante ed anti-apoptotica, all’aumento della plasticità ed eccitabilità neuronale, al riequilibrio delle vie neurotrasmettitoriali, all’azione diretta sulla vascolatura cerebrale. Una neuroprotezione a tutto tondo, che, sappiamo, ha benefici effetti anche sui deficit cognitivi che accompagnano l’avanzare dell’età.