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HD nel molosso del Portogallo

“Journal of Small Animal Practice” discute l’affidabilità dei parametri di valutazione della lassità articolare per predire la displasia dell’anca (HD) nel cane della Serra di Estrela.
HD nel molosso del Portogallo

Il cane della Serra di Estrela è uno dei molossoidi più popolari in Portogallo, dove annualmente vengono registrati circa 1000 soggetti appartenenti a tale razza. A dispetto di tale popolarità, finora nessun programma di screening radiografico e genetico ha analizzato la prevalenza della displasia dell’anca (HD) in questo cane di grande taglia, nonchè l’attendibilità di metodi di indagine tesi a valutare la lassità articolare passiva, in quanto fattore di rischio primario per lo sviluppo di HD.
A colmare questa lacuna, arrivano ora gli studi di un gruppo di patologi e clinici spagnoli e portoghesi, che, dopo aver dimostrato la significativa prevalenza della HD nel cane della Serra di Estrela [NdR: Ginja MMD et al, Vet J, in press], si propone ora di valutare l’affidabilità di 3 metodiche, da tempo accreditate per saggiare la lassità passiva dell’articolazione coxo-femorale: il metodo di Ortolani (OM), la radiografia ad anche estese, ed il metodo proposto dall’Università della Pennsylvania (Penn-HIP method, PM), che comporta l’associazione di una proiezione radiografica stressata con quella convenzionale ventro-dorsale.
Tra maggio 2002 e dicembre 2007, ben 104 soggetti, di età compresa tra i 4 e i 12 mesi, sono stati sottoposti ai tre diversi metodi di diagnosi radiografica. Il PM è risultata la metodica più attendibile ed accurata, considerando come valore referente per la lassità articolare passiva un valore dell’indice di distrazione (DI) > 0.55.
Lo studio conferma inoltre lo stretto legame tra lassità precoce e comparsa di HD moderata e/o grave nell’età adulta. E suggerisce anche la necessità di adottare un opportuno, quanto tempestivo management conservativo (es. controllo del peso e dell’esercizio fisico, condroprotettori) dei soggetti a rischio displasico, prima ancora di contemplare un’eventuale chirurgia di prevenzione, e per evitare l’instaurarsi di gravi forme di artrosi secondaria.