I cani ci guardano
Prima dell’acquisizione della parola, i bambini comunicano con noi prevalentemente attraverso i cosiddetti “segnali non verbali d’intenzione”, vale a dire seguendo con lo sguardo e interpretando la gestualità che noi usiamo per manifestare quello che ci prefiggiamo di fare. Ebbene, uno studio pubblicato su “Current Biology” dimostra che anche i cani recepiscono l’intenzione umana di comunicare con loro, entrando in contatto con la controparte umana con modalità simili a quelle utilizzate da un bambino di età compresa tra i 6 mesi e i 2 anni di età.
I ricercatori del “Cognitive Development Center” di Budapest hanno preso a prestito delle tecniche di monitoraggio oculare (eye-tracking) utilizzate anche nei bambini in età pre-verbale, valutando le competenze socio-emotive dei cani, in base allo sguardo con cui seguono i segnali di espressione comunicativa dell’uomo. In sintesi, si è visto che i cani erano maggiormente predisposti a consumare il cibo, quando l’offerta della ciotola contenente il cibo, anziché essere proposta con distacco e indifferenza, veniva accompagnata dalla verbalizzazione e dall’intento comunicativo non verbale.
È la prima volta che la tecnica dell’”eye-tracking” viene utilizzata per studiare le abilità sociali dei cani, e i risultati che si sono ottenuti non fanno altro che confermare in maniera scientifica quello che già molti proprietari sperimentano nella convivenza giornaliera con i loro amici a quattro zampe: e, cioè, che i cani li amano e li seguono con lo sguardo. Una dimostrazione in più, a favore della ricchezza emotivo-affettiva, oltre che curativa, della relazione uomo-animale.