Iva al 21%: Innovet si fa carico dell’aumento fiscale

La manovra economica appena approvata dal Parlamento ha applicato il rincaro dell’aliquota IVA dal 20 al 21% anche alle prestazioni veterinarie. Un provvedimento, questo, volto a risanare le casse dello Stato, ma che ha suscitato le reazioni negative di tutto il settore: dalle Associazioni di categoria, ANMVI (Associazione Nazionale dei medici Veterinari Italiani) in testa; a quelle di tutela dei consumatori; a quel 40% di famiglie italiane che possiede cani e gatti, e che si vede gravato di un rincaro che mette sullo stesso piano diritti, come il benessere e la salute dell’animale da compagnia, e beni di lusso, come diamanti e champagne. Il rischio, ribadisce ANMVI stessa, è grande. Le conseguenze economiche sul bilancio familiare si potrebbero tradurre in una contrazione della prevenzione veterinaria, con minori garanzie di benessere e sicurezza sanitaria per cani, gatti e persone.
L’aumento dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie interessa anche l’intero listino dei prodotti INNOVET, tra cui CONDROSTRESS, REDONYL, REPY, URYS e SENILIFE. In un momento congiunturale non certamente felice, INNOVET ritiene opportuno non gravare ulteriormente sulla spesa in salute animale dei propri clienti e, pertanto, ha deciso di assorbire interamente l’aumento fiscale. Pur adeguando l’aliquota di vendita dal 20 al 21%, INNOVET non modifica il prezzo finale di vendita al pubblico dei prodotti, a tutto svantaggio del proprio margine di guadagno. È un piccolo segno di ringraziamento rivolto soprattutto ai numerosi clienti/proprietari affezionati, che negli anni hanno dimostrato stima e apprezzamento verso l’alto contenuto in Ricerca e Innovazione dei prodotti INNOVET.