L’indispensabile barriera cutanea
“Experimental Dermatology” pubblica una rassegna di dermatologi tedeschi sui sofisticati meccanismi, cellulari e molecolari, con cui la cute assolve alla sua principale funzione: quella di agire da barriera tra il “dentro” e il “fuori” dell’organismo.
È lo strato corneo – dicono gli autori – la sede dei principali meccanismi cutanei di barriera. Un sottile intrico di corneociti che, grazie a mirabili sistemi di adesione intercellulare e ad involucri di natura lipidica, funge normalmente da barriera invalicabile per patogeni ed insulti esterni di varia natura, nonché da regolatore della quantità di acqua che la cute cede fisiologicamente all’ambiente circostante (TEWL, trans-epidermal water loss). A rinforzare questa indispensabile barriera, anche i dispositivi di coesione intercellulare presenti tra i cheratinociti, e i substrati lipidici che gli stessi cheratinociti sono in grado di produrre durante la loro differenziazione.
Un mirabile e complesso sistema di difesa, dunque, che, però, può essere compromesso in diverse dermatosi, per ragioni intrinseche, immunologiche o, più propriamente, infiammatorie. Vale per tutte l’esempio della dermatite atopica, in cui le anomalie del sistema immunitario e la difettosa funzionalità della barriera cutanea agiscono in concerto, innescando e sostenendo i segni e sintomi (prurito) tipici dello stato atopico.
È, dunque, evidente la centralità della barriera cutanea: da preservare per garantire l’omeostasi dell’organismo; da ripristinare e sostenere, quando risulta compromessa durante le assai frequenti dermatopatie che affliggono sia l’uomo che l’animale da compagnia.