Le false certezze sui FANS
“Il numero degli effetti collaterali indesiderati descritti in associazione con l’impiego dei FANS è di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altro farmaco per animali da compagnia.” Così Xavier Roura – specialista in medicina interna veterinaria dell’Università di Barcellona – ha iniziato la sua relazione su “convinzioni ed aneddoti nella terapia con FANS”, al 60° congresso nazionale SCIVAC (Perugia, 24-26 ottobre 2008).
Nonostante l’introduzione dei cosiddetti “COX-selettivi”, i FANS rimangono, infatti, una categoria farmacologica ad alto rischio, non solo per l’uomo, ma anche per il piccolo animale. Da una parte – spiega Roura – c’è da considerare il loro largo uso per il trattamento dei diversi tipi di dolore in medicina veterinaria. Ma, dall’altra, non si può mai dimenticare la loro potenziale tossicità d’organo, come le loro molteplici interazioni con altri farmaci impiegati per concomitanti malattie.
Tratto gastro-enterico, rene e fegato sono gli organi più esposti al danno da FANS. Tutte queste molecole, comprese quelle di ultima generazione, possono, infatti, causare sanguinamento gastrico ed avere effetto ulcerogeno, particolarmente grave se sono usati in combinazione tra loro o con i glucocorticoidi. I FANS possono, del resto, avere pesanti effetti negativi anche sulla filtrazione glomerulare e la perfusione renale. Compresi i COX-2 selettivi, dato che la loro selettività dipende da molte variabili, quali specie, dosaggio e tessuto.
E, oltre a questo, sono sempre da tener presente altri possibili effetti collaterali: dall’inibizione della funzionalità piastrinica, alle possibili idiosincrasie, alle epatopatie. Insomma, una lunga lista di avvertenze, che allerta ad utilizzare i FANS con raziocinio, prendendo le distanze da false convinzioni o da pericolosi luoghi comuni, ed adottando tutte le cautele necessarie, in termini di dosaggi, opportuni tempi di somministrazione ed eventuali interazioni con farmaci concomitanti.