LUTD: malattie di tutti i giorni
“Malattie di tutti i giorni” le ha definite Andrea Zatelli, noto esperto in Nefrologia ed Urologia Veterinaria, ed attuale presidente SINUV (Società Italiana di Nefrologia e Urologia Veterinaria). Ad indicare che le LUTD, diverse per eziologia e sintomatologia clinica, colpiscono assai di frequente vescica e uretra di cani e gatti, obbligando il medico veterinario generalista ad affrontare, presssochè quotidianamente, un complesso percorso diagnostico, fatto di un’accurata anamnesi e visita clinica iniziali, come di altrettanto mirate indagini strumentali. Zatelli ha aperto il seminario di aggiornamento sulle LUTD, elencandone le molteplici cause: dalle ostruzioni, alle infezioni, alle anomalie anatomiche, ai traumi, alle neoplasie, alle cause iatrogene. Un lungo elenco da tenere sempre presente nel diagnostico differenziale di queste malattie e da valutare in rapporto alla specie colpita (cane o gatto), all’età o all’ambiente di vita dell’animale.
Zatelli ha poi parlato specificatamente di FLUTD (Feline Lower Urinary Tract Disease): un acronimo che ha definitivamente soppiantato quello vecchio di FUS (Feline Urinary Syndrome) e che accorpa in sé tutte le cause, ostruttive e non, di LUTD del gatto. Se nelle FLUTD ostruttive le cause più frequenti sono i “plug” uretrali, quelle non ostruttive sono per la maggior parte di natura idiopatica: vale a dire, si manifestano senza una ben precisa eziologia in gatti di età medio-avanzata, che vivono in appartamento, sono nutriti con alimentazione prevalentemente secca, sono sedentari, in sovrappeso e, molto probabilmente, sterilizzati.
A seguire, la descrizione dell’iter diagnostico: dal segnalamento, all’anamnesi, alla visita clinica, fino alle più opportune indagini di laboratorio e strumentali; e, tra queste, ecografia (buon mezzo diagnostico soprattutto per parenchima renale, pelvi e primo tratto uretrale) e radiografia, indagine d’elezione per vescica, uretra e prostata.
Zatelli ha, poi, lasciato la parola ad Alda Miolo del CeDIS Innovet che ha brevemente illustrato il ruolo chiave di una cellula – il mastocita – nella genesi della flogosi e del dolore vescicale.
Ed, infine, la terapia. Il noto specialista in Urologia e Nefrologia Veterinaria ha menzionato i principali approcci alle LUTD, subordinati all’individuazione corretta della causa scatenante: dalle manovre di disostruzione uretrale, alla risoluzione chirurgica dei difetti anatomici, alla prevenzione dietetica dei calcoli di struvite, alla cura multimodale della FLUTD idiopatica, basata sulla riduzione dello stress, la diluizione delle urine ed una composita farmacologia con miorilassanti, antidepressivi ed analgesici. Tra le molecole più innovative, oltre alla glucosamina “utile a ripristinare lo strato dei glicosaminoglicani (GAG) dell’urotelio, compromesso dalla flogosi vescicale”, Alda Miolo ha parlato di Palmidrol: l’aliamide che, grazie alla capacità di modulare, secondo vie endogene naturali, la funzionalità dei mastociti vescicali, può dimostrarsi efficace nel controllo del dolore e della flogosi delle basse vie urinarie.