Mastociti e atopia: nuove luci
“Nel settore della dermatite atopica, lo scopo principale della ricerca è quello di scoprire gli elementi, cellulari e molecolari, che contribuiscono al perdurare dell’infiammazione.” Così, il gruppo di de Mora, Ferrer e Fondati introduce i risultati dello studio, pubblicato nel fascicolo di febbraio 2007 di “Veterinary Immunology and Immunopathology”, e condotto su sei cani atopici, con il fine di individuare cellule e molecole maggiormente coinvolte nella flogosi allergica e nei segni e sintomi ad essa associati.
“L’istopatologia – si legge – ha evidenziato un infiltrato infiammatorio dermico perivascolare, composto essenzialmente di mastociti, frammisti a neutrofili, eosinofili, linfociti e plasmacellule.” “L’immunoistochimica – spiegano ancora i ricercatori – ha dimostrato un’aumentata espressione di quelle molecole e di quei recettori che favoriscono la marginazione e la successiva trasmigrazione cutanea delle cellule infiammatorie. La P-selectina, ad esempio, che aumenta molto significativamente nella cute lesa…E l’integrina ICAM-1 ed il TNF (Tumor Necrosis Factor), per i quali si evidenzia un chiaro trend di aumento nel cane atopico.”
E la fonte di questi “mediatori dell’infiammazione”? Se per le integrine e le molecole di adesione l’origine è nel comparto vasale, per il TNF non ci sono dubbi: “Sono i mastociti – si legge nell’articolo – ad essere fonte esclusiva di questa citochina nella cute.”
Un ulteriore tassello va, dunque, ad implementare il puzzle della dermatite atopica nel cane. Ed è un tassello che, ancora una volta, porta alla ribalta il mastocita: cellula non solo patognomonica degli stati allergici della cute, ma anche riserva biologica di sostanze, TNF in primis, che avviano, sostengono e cronicizzano l’infiammazione.