Mastociti e cicatrizzazione: ultime evidenze
Farmacologi e chirurghi plastici di Osaka (Giappone) irradiano la cute di criceto con laser a luce pulsata, con lo scopo di indagare i meccanismi che controllano la risposta cicatriziale che di seguito si attiva.
Analisi istologiche rivelano un marcato accumulo di mastociti nella cute irradiata rispetto a quella di controllo. Ed analisi immunoenzimatiche dimostrano che uno dei più conosciuti mediatori sintetizzati e rilasciati dai mastociti – la chimasi – aumenta proporzionalmente all’intensità dell’irradiazione laser. Non solo, ma tale aumento va di pari passo con quello di un altro fattore – l’angiotensina II – altrettanto implicato, come la chimasi, nella proliferazione dei fibroblasti e, dunque, nell’incremento della produzione di matrice extracellulare dermica.
Si tratta di risultati – sottolineano i ricercatori stessi – che confermano come l’infiammazione subclinica secondaria al trattamento laser si accompagni ad attivazione e degranulazione dei locali mastociti. La conseguenza è l’aumentato rilascio di chimasi, a sua volta in grado di stimolare la proliferazione dei fibroblasti e, dunque, la neo-deposizione di matrice dermica, sia direttamente, che tramite la conversione dell’angiotensina nella sua forma biologicamente attiva.
Da un punto di vista applicativo, il dato sancisce a chiare lettere il ruolo chiave dei mastociti nelle dinamiche cicatriziali. Indirettamente, contribuisce anche a dare giusto rilievo a tutte quelle misure che, proprio attraverso il controllo della funzionalità dei mastociti, garantiscono il corretto svolgersi delle fasi cicatriziali e, dunque, il buon esito riparativo, sia estetico che funzionale.