Mastociti e pelo.
Non è certo una novità la stretta relazione che intercorre tra mastocita e follicolo pilifero: due elementi del distretto “cute” vicini non solo anatomicamente, ma, soprattutto, funzionalmente, vista la capacità del mastocita stesso di influenzare le fasi alterne del ciclo follicolare. Assolutamente inedito, invece, il fatto che il follicolo pilifero possa fungere da riserva locale dei mastociti residenti a livello cutaneo. Così scrive il gruppo di ricerca sulle “malattie cutanee” del Southwestern Medical Center nel pre-print dell’articolo che verrà, tra breve, pubblicato sulla rivista “Blood”: “Partendo dalla constatazione che numerose popolazioni leucocitarie normalmente residenti nella cute si trovano dentro o intorno ai follicoli piliferi, ci siamo chiesti: possono questi follicoli assolvere anche alla funzione di deposito locale di queste cellule?” La risposta è arrivata incubando i follicoli piliferi con specifici fattori di crescita, tra cui l’SCF (Stem cell factor), le interleuchine IL-3 e IL-7, il GCSF (granulocyte/macrophage colony-stimulating factor). “Dopo 10 giorni – scrivono i ricercatori – è stato possibile evidenziare la crescita di cellule che presentavano le inconfondibili caratteristiche dei mastociti di tipo connettivale, come la responsività all’SCF, i granuli metacromatici, il contenuto spiccatamente proteasico ed il rilascio di istamina in seguito a stimolazione immunogenica (IgE) o neurogenica (sostanza P). ”Scoperta, dunque, una vera e propria “fabbrica di mastociti”, pronta a produrre queste cellule, in misura proporzionale alla qualità ed alla quantità degli stimoli afferenti alla cute.