Mastociti ed infezioni cutanee
L’infezione presa a modello negli esperimenti del gruppo di Marcus Maurer è quella da “Pseudomonas aeruginosa”, un batterio gram-negativo in grado di provocare, anche in cani e gatti, gravi piodermiti ed otiti.
Così i ricercatori spiegano i risultati ottenuti. “In topi geneticamente deprivati dei mastociti, l’infezione cutanea è assai più grave rispetto a quella riscontrata in animali dotati di un normale corredo mastocitario.” E non solo. “Nei siti di infezione, abbiamo evidenziato mastociti in attiva degranulazione: conseguenza dell’interazione diretta tra questa cellula e fattori solubili (es. endotelina) rilasciati dopo la stimolazione batterica…Inoltre, sia l’accumulo di neutrofili che la clearance batterica nei siti di infezione erano strettamente dipendenti dalla presenza di mastociti in attiva degranulazione.”
“Si tratta di dati – si legge nella discussione dell’articolo – che confermano il ruolo di “sentinella biologica” del mastocita nei confronti delle infezioni cutanee…in quanto cellula capace di mediare eventi protettivi essenziali, primo tra tutti il reclutamento dei neutrofili circolanti.”
E si tratta anche di dati che “sempre più inducono ad orientare le strategie di prevenzione e cura delle infezioni cutanee verso interventi mirati a controllare la funzionalità dei mastociti, esaltandone la valenza protettiva e controllandone l’eccesso negativo.”