Mastociti in ... salute e in malattia

A spiegare ancora una volta lo straordinario bipolarismo funzionale dei mastociti è George Caughey, clinico medico dell’Università della California (San Francisco). La sua esuastiva rassegna, pubblicata nel fascicolo di giugno 2007 di “Immunological Reviews”, traccia, infatti, nel dettaglio le molteplici funzioni, in salute e in malattia, di due dei più noti mediatori mastocitari: triptasi e chimasi.
Dopo la caratterizzazione chimica delle due proteasi, Caughey si addentra subito nel vivo della questione: “I mastociti – scrive – sono tradizionalmente considerate cellule dell’infiammazione, ma, oggi, questa visione è stata superata, a favore di un coinvolgimento di queste cellule non solo in patologia, ma anche nel complesso network di meccanismi protettivi ed immunitari, naturali ed acquisiti.”
“Un classico esempio di questo bipolarismo – prosegue Caughey – è rappresentato da triptasi e chimasi, di cui è ben noto il coinvolgimento in svariate situazioni patologiche: dalle flogosi allergiche, dove le due proteasi sono responsabili di modifiche neurovasali e di matrice; alla genesi del prurito; al coinvolgimento in patologie cardiovascolari, come aterosclerosi ed ipertensione.”
“Altrettanto vitale – spiega lo studioso – è comunque il loro ruolo antinfiammatorio, che triptasi e chimasi svolgono disattivando citochine e chemochine flogistiche… Un classico esempio è rappresentato dall’inattivazione da parte della triptasi mastocitaria del CGRP (Calcitonin Gene-Related Protein), noto agente vasodilatatore, primariamente implicato nella “flare reaction” dell’allergia.”
La strada da percorrere è sempre più delineata: l’approccio vincente alle flogosi e al dolore a carico dei diversi distretti consiste nello spostare l’ago della duplice bilancia funzionale del mastocita, esaltandone gli aspetti protettivi e/o riparativi e smorzandone quelli lesivi e pro-infiammatori.