Mastociti nel mirino di allergeni e batteri
Che i mastociti siano qualcosa in più di semplici “cellule dell’allergia” è un concetto noto ormai da qualche tempo. Come è altrettanto risaputo che queste cellule sono al centro non solo dei meccanismi che mediano l’innesco e l’amplificazione della risposta allergica, ma anche di quelle risposte immunitarie innate, che servono all’organismo per difendersi dall’attacco dei patogeni esterni.
Meno noto è, invece, il concetto che allergeni e batteri agiscono in sinergia sui mastociti, determinando una degranulazione ben più massiva di quella provocata dalla sola stimolazione allergica.
Quella di cui parlano Hofmann e Abraham nella loro review è in sostanza una sorta di duplice attivazione cui i mastociti cutanei vanno incontro, e che ne spiega il coinvolgimento funzionale in tutte le fasi della risposta allergica: dalla sensitizzazione iniziale, alla fase conclamata dell’iper-reattività cutanea ed, infine, alla sua esacerbazione.
Un’attivazione, quella da parte di allergeni e batteri, piuttosto complessa da un punto di vista funzionale. La risposta mastocitaria agli allergeni riveste, infatti, un significato dichiaratamente negativo, dato che la degranulazione che ne deriva è il momento d’innesco della reazione allergica. Ma non altrettanto si può dire per l’attivazione microbica dei mastociti, stante il ruolo centrale di queste cellule nei meccanismi di immunità innata, finalizzati a debellare microrganismi di varia natura.
La strada da perseguire, pertanto, sembra proprio questa: controllare nel modo più naturale possibile la degranulazione dei mastociti cutanei, ai fini di contrastarne il surplus negativo, ma, nel contempo, di preservarne gli importanti benefici.