Mastociti tra cute e cervello
È “Trends in Immunology” a pubblicare la review di Ralf Paus, Theoharis Theoharides e Petra Arck sulle risposte adattative della cute allo stress e sulle patologie che possono derivare da un mancato adattamento omeostatico tra questi due organi.
Gli Autori iniziano parlando di “allostasi”: termine complesso per definire quella condizione di “stabilità dinamica” che gli organi, in questo caso la cute, mettono in atto per rispondere a stress di varia natura. “Tra i principali sensori del cambiamento – continuano i ricercatori – figurano i mastociti, oggi considerati cellule di prima linea non solo nelle risposte immunitarie naturali ed acquisite, ma anche come microsistemi naturali di regolazione e di integrazione dei segnali provenienti dai tre super-apparati del nostro organismo: quello nervoso, quello immunitario e quello endocrino.”
I ricercatori individuano, dunque, un vero e proprio “asse dello stress” che, se da una parte contempla il bombardamento di stimoli della più svariata natura che dal centro convergono alla periferia, dall’altra trova una cellula – il mastocita – pronto ad essere direttamente attivato dagli stimoli stressogeni e ad avviare la propria funzionalità, proporzionalmente alla qualità ed alla quantità di questi stimoli.
Ed è questo ruolo di veri e propri “sensori dello stress”, ormai definitivamente ascritto ai mastociti cutanei, che rende sempre più logico mettere in atto quelle potenziali opzioni volte a calibrarne la delicata funzionalità, con l’obiettivo di controllare tutte quelle malattie (es. dermatite atopica) e tutti quei sintomi (es. prurito), che possono aggravarsi proprio per un mancato controllo dello stress.