Nervi e artrosi: un binomio dalle importanti funzioni fisiopatologiche e carico di prospettive terapeutiche
Eliminare le afferenze nervose che trasmettono la sensibilità dolorifica proveniente dall’articolazione dell’anca corrisponde a ridurre sensibilmente il dolore e la zoppia in oltre il 90% dei casi.
Certo, si tratta di una misura “palliativa” – come ammettono gli stessi ricercatori – capace di intervenire esclusivamente sulla sfera sintomatologica della malattia articolare; ma – ci spiegano – “è anche una tecnica ad altissima percentuale di successo e notevole facilità di esecuzione, particolarmente idonea in quei casi di displasia dell’anca in cui il soggetto è molto giovane (persino di età inferiore ai 4 mesi, quando la protesi d’anca ancora non è eseguibile), ovvero molto anziano (intervento di breve durata, veloce recupero post-operatorio e costo limitato)”.
“Infine – essi commentano – l’immediato controllo del dolore ottenuto tramite denervazione interrompe quel circolo vizioso, che vede sensazione algica ed atrofia muscolare autoalimentarsi reciprocamente”.
“La denervazione – continuano – potrebbe, cioè rafforzare la muscolatura pelvica e femorale, consentendo un aumento della stabilità articolare”.
La notizia non solo offre una nuova prospettiva per il controllo sintomatico dell’artrosi, ma porta anche alla ribalta l’importanza dell’innervazione articolare: milioni di terminazioni nervose – anche molto sofisticate (es. corpuscoli di Pacini, recettori di Ruffini) – che garantiscono all’articolazione una importantissima sensibilità propriocettiva e dolorifica, di estremo rilievo nella fisiopatologia articolare.
L’articolo – pubblicato sulla prestigiosa rivista “V.C.O.T. – Veterinary and Comparative Orthopaedics and Traumatology” – può essere richiesto in copia, per soli fini di studio personale, al CeDIS cedis@innovet.it
Kinzel S. et al., 2002, Clinical evaluation of denervation of the canine hip joint …, V.C.O.T., 1(15): 51-56.