Neurodegenerazione senile: se ne parla alla MVC
La MVC è una delle più importanti occasioni di “continuing education”, che la “Michigan Veterinary Medical Association” organizza ogni anno, in collaborazione con la “Michigan State University”, per i professionisti d’oltreoceano. Quella che si svolgerà tra qualche giorno dedica un’intera sessione al comportamento degli animali da compagnia, riservando una particolare attenzione alle problematiche, cognitive e comportamentali, di cani e gatti anziani. Unico relatore, il comportamentalista canadese Gary Landsberg, impegnato con due interventi sui “senior pets”: l’uno riguardante i segni clinici comportamentali legati all’invecchiamento dell’animale, e l’altro dedicato alla diagnosi ed alla terapia della CDS (Cognitive Dysfunction Syndrome): quel “disordine neurodegenerativo – si legge nei “Proceedings” di MVC 2007 disponibili on line ( http://www.michvma.org/index.cfm?id=264 ) – che affligge cani e gatti in tarda età e che, accanto al graduale declino delle capacità cognitive e mnemoniche, annovera tutta una serie di alterazioni cerebrali, in parte condivisibili con le neurodegenerazioni senili dell’uomo: accumulo di proteina beta-amiloide, stress ossidativo, insufficienza vascolare, deficit neurotrasmettitoriali.”
Il comportamentalista canadese si concentra, poi, sulle linee guida di trattamento. “Sebbene le modifiche comportamentali ed ambientali siano necessarie, il declino cognitivo dei pet anziani va contrastato o, ancor meglio, prevenuto con una combinazione di approcci di natura farmacologica, dietetica e nutraceutica.” “Oggi – si legge ancora nei “Proceedings” – abbiamo a disposizione numerose sostanze che, in opportuna e sinergica combinazione, hanno le potenzialià per rallentare la progressione o migliorare i segni clinici di invecchiamento cerebrale…Senilife®, ad esempio, la cui efficacia neuroprotettiva è già stata comprovata in trial clinici e sperimentali, grazie ai suoi peculiari “ingredienti”: fosfatidilserina, un naturale costituente delle membrane neuronali, essenziale per ripristinare e/o mantenere tutti quei processi di trasduzione dei segnali nervosi che possono essere compromessi dall’invecchiamento cerebrale…e Ginkgo biloba, la cui efficacia neuroprotettiva dipende dalle sue proprietà antiossidanti e vasoregolatrici, oltre che da una sinergia d’azione con la PS.”