Omeostasi del mastocita nell’allergia
Una cellula a due facce. È questo, in estrema sintesi, il profilo che i biologi della “Virginia Commonwealth University” di Richmond (Virginia) attribuiscono al mastocita. “Un elemento chiave – scrivono Ryan e coll. nella review – per innescare e mantenere un’adeguata e pronta risposta immunitaria ed avviare immediate reazioni di difesa contro infezioni di varia natura.”
“Ma anche – spiegano i ricercatori – una cellula da sempre coinvolta in numerose situazioni patologiche, dalle allergie, alle malattie autoimmuni e, in generale, alle infiammazioni croniche.”
Sono gli stessi ricercatori a fornire la spiegazione di questa ambiguità funzionale. “Sono ormai molte le evidenze che dimostrano come sia un’inappropriata o, addirittura, cronica attivazione dei mastociti a farne emergere la valenza negativa…Esistono, infatti, specifici fattori (es. citochine, fattori di crescita) che, in certe condizioni, deregolano la popolazione mastocitaria, alterandone proliferazione e stato di attivazione…Tutto sta nel riportare in equilibrio l’asse funzionale di queste cellule, imbrigliando le loro potenzialità dannose e preservando i loro benefici effetti omeostatici e protettivi.”