Palmidrol nel CGE del gatto: case report
“Metz è un gatto comune europeo, maschio, castrato, di 8 anni, riferito alla visita clinica per abbattimento generale, disorressia, alitosi e difficoltà di masticazione…L’esplorazione del cavo orale evidenzia sul margine laterale del corpo della lingua un’estesa lesione a placca.”
Così Patrizia Lungonelli, LP di Pisa, inquadra il caso clinico inserito nel database di consultazione dermatopatologica alla voce “disordini immunologici” di natura immunomediata del gatto. Dopo gli accertamenti diagnostico-clinici e la descrizione istopatologica della lesione (“l’infiltrato infiammatorio è costituito in prevalenza da eosinofili, rari neutrofili, plasmacellule, macrofagi e mastociti spesso degranulati”), Lungonelli spiega l’approccio terapeutico impiegato.
“Dopo due cicli di antibioticoterapia per controllare la conocmitante infezione batterica ed uno di cortisonici a basso dosaggio per 15 gg, si decide di utilizzare il Palmidrol, sia per evitare recidive che per limitare l’uso del cortisone, essendo il gatto FIV positivo…Al dosaggio di 50 mg/die/5 kg per 50 giorni, l’aliamide ha portato non solo ad una significativa riduzione delle dimensioni della placca, ma anche alla scomparsa della sintomatologia e, conseguentemente, alla ripresa della normale alimentazione da parte dell’animale.”
“L’utilizzo della terapia cortisonica – commenta Lungonelli – induce solo la momentanea remissione dei sintomi che, peraltro, ricompaiono dopo breve tempo. In tali condizioni, il Palmidrol si è rivelato un’efficace alternativa al trattamento cortisonico: riduce, infatti, iperalgesia ed infiammazione, controllando la degranulazione dei mastociti presenti, ma non influendo sul loro corredo numerico.”
Il “case report” è davvero interessante ed è un’ulteriore conferma dello studio clinico pilota in cui l’aliamide, somministrata per via orale a gatti affetti da placca eosinofilica e granuloma eosinofilico, si è dimostrata capace di ridurre consistentemente i sintomi (prurito, alopecia, eritema) e le lesioni cutanee, sia in termini di gravità che di estensione.