PEA aumenta in cani atopici
Le ricerche – presentate da Stefania Petrosino al 33.mo congresso WSAVA (Dublino, 20-24 agosto 2008) – sono state effettuate dall’”Endocannabinoid Research Group” del CNR di Pozzuoli, in collaborazione con Francesca Abramo (Dipartimento di Patologia Animale, Università di Pisa) e Francesco Albanese (LP, Napoli), ed il supporto di Innovet.
Lo scopo? Quello di indagare se i cani affetti da dermatite atopica presentavano variazioni dei livelli cutanei di PEA, e di altri endocannabinoidi correlati, rispetto a quelli riscontrati in soggetti con cute sana.
Per questo, i campioni bioptici provenienti da 10 cani di proprietà, di cui 5 sani e 5 con diagnosi di dermatite atopica, sono stati sottoposti a particolari indagini spettro-cromatografiche, proprio con il fine di confrontare l’assetto lipidico complessivo della cute e, in particolare, i livelli di aliamidi presenti.
I dati ottenuti non lasciano dubbi. A fronte di una riduzione del contenuto lipidico totale nei cani atopici rispetto ai sani, la PEA aumenta più di 30 volte nella cute atopica lesionata rispetto a quella di controllo, andando incontro all’incremento più significativo tra i vari endocannabinoidi testati.
Si tratta della prima dimostrazione del marcato aumento della PEA nella cute di cane affetto da atopia. Ed è anche un ulteriore, importante tassello da aggiungere al puzzle di evidenze che hanno finora dimostrato come le aliamidi – PEA in particolare – rappresentino la risposta protettiva endogena dei tessuti a danni di varia natura: iperprodotte cioè in condizioni patologiche, con il fine di limitare l’eccessiva propagazione di fenomeni infiammatori, algici e pruritogeni.
A livello applicativo, infine, è la conferma della validità di quella strategia terapeutica che, somministrando aliamidi per via esogena, si prefigge di rifornire il tessuto della quantità di regolatori endogeni, necessari a contrastare la patologia in atto.