Psicogeriatria: tempo di bilanci
Lo speaker tour “Invito a conoscere…l’invecchiamento cerebrale” organizzato da Innovet è terminato mercoledì 6 dicembre 2006, con la tappa di Montecatini Terme. Iniziato il 24 febbraio scorso, ha toccato praticamente tutta Italia, partendo dal Veneto (Carmignano di Brenta), per poi arrivare a Palermo, Catania, Napoli, Bari, Milano e Bologna.
Un tour che, oltre ad aver coinvolto uno dei più noti comportamentalisti italiani, ha avuto l’indubbio merito di diffondere concetti importanti ed attuali per il veterinario generalista. Primo tra tutti, il fatto che la Geriatria Veterinaria sia oggi da considerare una “pratica specialistica di base”: un settore, cioè, che, pur gravitando in aree di pertinenza specialistica, coinvolge direttamente il generalista di base, ormai quotidianamente chiamato a rispondere, con debita competenza e strumenti adeguati, ai bisogni sanitari dei sempre più numerosi cani e gatti in tarda età.
Altro merito del tour, quello d’aver diffuso il concetto di “psicogeriatria di base”: la disciplina, cioè, che si occupa specificatamente di studiare l’invecchiamento del cervello e di trovare rimedi sempre più efficaci al variegato corredo di malattie comportamentali, cognitive ed emozionali ad esso legate. Nelle sue varie tappe, Colangeli è riuscito a rendere familiari termini come distimia, iperaggressività, sindrome confusionale, disfunzione cognitiva, depressione da involuzione: tutte diagnosi comportamentali tipiche di una patologica neurodegenerazione senile, che il veterinario generalista deve saper tempestivamente identificare, prevenire, ove possibile, ed altrettanto opportunamente trattare.
In tutti questi mesi, il comportamentalista ha fornito conoscenze e strumenti per avvicinarsi con più probabilità di successo al cervello dell“anziano” e alle sue malattie: dalla descrizione di griglie e questionari facilmente somministrabili che, basandosi su precise categorie comportamentali (disorientamento, alterate interazioni sociali, disturbi del ciclo sonno/veglia, alterata attività generale, scorrette abitudini eliminatorie), si sono rivelati in grado di identificare, in maniera precoce ed affidabile, i possibili segni clinici di invecchiamento cerebrale patologico; alla descrizione di protocolli di terapia combinata che, oltre alle strategie educative volte a coinvolgere e sensibilizzare il proprietario nei confronti delle precipue necessità del cane che invecchia, comportano l’applicazione di misure ambientali, farmacologiche e nutraceutiche neuroprotettive.