Pulci e mastociti
La ricerca è firmata da studiosi molto noti nel settore della patobiologia dei mastociti cutanei in Dermatologia Veterinaria, tra cui, ad esempio, Michael Welle e Petra Roosje. “Il nostro obiettivo – scrivono i ricercatori nell’articolo pubblicato recentemente su “The Veterinary Journal” – era quello di verificare l’influenza della sensibilizzazione allergica – indotta in 41 Beagles con l’esposizione al morso di pulce – sui mastociti cutanei (MC), valutandone densità, distribuzione percentuale dei tre principali sottotipi e caratteristiche del processo di degranulazione.”Così il gruppo di Welle sintetizza i risultati ottenuti dal confronto delle biopsie a punch effettuate su cani, sensibilizzati e non:”A tre giorni di distanza dall’esposizione alle pulci, nei soggetti sensibilizzati i mastociti non solo erano le cellule più numerose presenti negli infiltrati perivascolari, ma erano caratterizzati anche da un’evidente iperproduzione, e successivo rilascio, di proteasi, triptasi in particolare.”“È evidente – puntualizzano i ricercatori – che, in seguito alla sensibilizzazione, è avvenuta una selettiva degranulazione proprio della triptasi mastocitaria, che – a differenza di quanto riscontrato nell’uomo – nel cane viene immagazzinata in granuli distinti da quelli della chimasi e, per questo, liberata indipendentemente dall’altro enzima proteolitico.” “I dati che abbiamo raccolto – si legge nelle conclusioni – non fanno altro che avvalorare la complessità del quadro immunopatogenetico dell’ipersensibilità alle pulci: un’allergia in cui, ora, non dobbiamo più considerare solo l’eccessivo rilascio di istamina, ma anche una disregolata produzione di triptasi da parte dei mastociti cutanei, iper-attivati proprio dallo stato allergico.”