Quercetina: nuovi dati di assorbimento
Liviana Prola (Università di Torino) ha presentato i risultati di questi due studi nella sessione “Nutraceutical and Functional Foods” del nono congresso ESVCN (European Society of Veterinary and Comparative Nutrition), tenutosi a Grugliasco (Torino) dal 22 al 24 settembre 2005.
Il primo trial – eseguito dai ricercatori del Dipartimento di Clinica Veterinaria dell’Università di Pisa – prevedeva la somministrazione giornaliera a 11 cani clinicamente sani di cibo secco addizionato di quercetina a basse dosi (0.068 mg/kg p.c.) e la successiva determinazione plasmatica del flavonoide mediante prelievo ematico eseguito 4 ore dopo la fine del pasto.
Nel secondo studio, che ha visto impegnato il Dipartimento di Produzioni Animali dell’Università di Torino, 6 cani venivano nutriti con cibo supplementato con dosi giornaliere più elevate (0.72 mg/kg p.c.) di quercetina ed i prelievi venosi venivano eseguiti rispettivamente 1, 3 e 5 ore dopo il pasto.
“Entrambi i trials – ha spiegato la Prola – evidenziavano significative quantità plasmatiche di quercetina, proporzionali alla dose assunta ed al tempo di ingestione.”
Non pare, dunque, ci siano più dubbi sulla biodisponibilità di questa molecola nel cane. Somministrata per via orale, la quercetina compare significativamente in circolo, pronta a ridistribuirsi a livello dei tessuti periferici (articolazioni comprese) ed esercitare i suoi molteplici effetti: antiossidanti, antidegenerativi ed antinfiammatori.
Abstract congressuale disponibile su richiesta a cedis@innovet.it