Riabilitare ... ma non troppo
È da qualche anno che alcuni ricercatori di Biologia Cellulare del Dipartimento di Traumatologia della Facoltà di Medicina di Hannover tentano di individuare il carico ottimale cui sottoporre muscoli, tendini e legamenti per accelerarne la guarigione e, dunque, il recupero funzionale. Lo studio più recente – che sarà a breve pubblicato sulla rivista specialistica Knee Surgery, Sports Traumatology and Arthroscopy – riguarda l’effetto di una sorta di “riabilitazione forzata” (stretching meccanico, ripetuto a cicli di 15 o 60 minuti) sui fibroblasti dei tendini. “L’eccessiva risposta infiammatoria dei tessuti molli che consegue a questo tipo di stretching – afferma il coordinatore della ricerca Michael Skutek – si accompagna anche a pesanti alterazioni, riscontrabili sia a livello cellulare che molecolare. Tra queste, l’attivazione dei segnali intracellulari che inducono l’apoptosi (NdR: ovvero la morte programmata) degli elementi cellulari.”
Il dato va, dunque, ad aggiungersi ai risultati precedentemente ottenuti dallo stesso gruppo di ricerca, relativamente alle alterazioni molecolari indotte dall’eccesso di esercizio articolare: 1) aumentata produzione di citochine pro-infiammatorie (IL-6 e TNF in particolare); 2) variazioni nella deposizione di fibronectina e collagene a livello di matrice.
Skutek M, van Griensven M, Zeichen J, Brauer N, Bosch U, 2003, Cyclic mechanical stretching of human patellar tendon fibroblasts: activation of JNK and modulation of apoptosis, Knee Surgery, Sports Traumatology and Arthroscopy, in press