Senilife? Funziona!
Raimondo Colangeli, Monica Antoni, Franco Fassola, Sabrina Giussani, Lorella Notari, Maria Cristina Osella, Gaspare Petrantoni, Elena Severi e Corrado Sgarbi. Sono questi i nove comportamentalisti che hanno condotto lo studio clinico multicentrico in aperto sul Senilife®. L’obiettivo? Valutare gli effetti e la tollerabilità del nutraceutico neuroprotettivo, somministrato per 90 giorni (2 cps/die/10 Kg p.c.) a 45 cani di età superiore ai 7 anni, esenti da malattie organiche e portatori di segni clinici di invecchiamento cerebrale ascritti alle seguenti cinque categorie comportamentali: interazioni sociali, disorientamento, ciclo sonno/veglia, abitudini eliminatorie, attività generale.
“Tutti i cani inclusi nello studio – si legge nell’articolo – manifestavano, minimo da un mese, la presenza congiunta di almeno un sintomo nella categoria “alterate interazioni socio-ambientali” ed almeno un sintomo in una delle altre 4 categorie comportamentali inserite in un apposito questionario, dove ogni categoria veniva descritta da un numero di segni compreso tra 4 e 13…Alla visita iniziale, a ciascun segno veniva attribuito un punteggio di frequenza ed ogni segno che risultava alterato veniva rivalutato dopo i 90 giorni di trattamento e classificato, in base all’evoluzione, in termini di: migliorato, invariato o peggiorato.”
E i risultati? “Dopo 90 giorni di terapia – scrivono i comportamentalisti – il 66% dei trentadue pazienti che avevano completato lo studio rientrava nel gruppo dei “rispondenti”, dei soggetti, cioè, che avevano presentato più del 50% dei loro segni comportamentali migliorati…In quanto alla valutazione specifica dei segni, i miglioramenti maggiori si manifestavano in quelli appartenenti alle categorie disorientamento e attività generale (65%), seguiti da quelli delle categorie ciclo sonno/veglia (63%), abitudini eliminatorie (44%) e interazioni sociali (42%).” Assai interessante anche la diversa evoluzione dei segni clinici a seconda dell’età degli animali. “I pazienti di età minore o uguale a 10 anni rispondevano al trattamento in maniera più sensibile (miglioramento del 72%)…Nei pazienti con più di 10 anni, invece, i segni migliorati corrispondevano al 44%.”
Si tratta di risultati importanti che non solo comprovano le attività neuroprotettive di fosfatidilserina e Ginkgo biloba contenute nel nutraceutico in studio ma che, soprattutto, ne avvalorano l’efficacia nel rallentare la progressione dei segni cognitivi e comportamentali correlati all’età e, dunque, nel migliorare il quadro clinico-comportamentale dei pazienti geriatrici.