TPLO e artrosi
Nello studio, condotto presso il “Veterinary Emergency Clinic and Referral Center” di Toronto, sono stati inclusi 29 cani, di peso superiore a 15 kg ed età compresa tra gli 11 mesi e gli 11 anni, tutti sottoposti a TPLO per rottura unilaterale del legamento crociato anteriore. L’artrosi è stata valutata, sia prima che a distanza di un anno dalla chirurgia, prendendo in considerazione ben 29 parametri radiologici, tesi a valutare non solo la formazione degli osteofiti, ma anche il grado di sclerosi ossea, nonché le alterazioni dei tessuti molli, come l’ispessimento capsulare e del tendine rotuleo. “Dopo un anno – si legge nei risultati – il 76% dei cani presentava un significativo peggioramento dello score radiografico post-operatorio di artrosi, a dispetto di un evidente miglioramento della funzionalità articolare, valutata mediante un apposito questionario somministrato al proprietario.”
Lo studio canadese è, dunque, un’ulteriore dimostrazione che la chirurgia, seppur d’avanguardia, ha, da sola, un potere assai limitato nei confronti dell’artrosi. Lo testimonia, infatti, l’indagine radiografica che già aveva evidenziato la progressione del processo artrosico a breve distanza (2 mesi) dall’esecuzione della chirurgia [NdR: Hurley CR et al, J Am Vet Med Assoc 2007; 230(11): 1674-79] e che ora lo dimostra anche nel lungo termine (un anno).
Ed è anche un ulteriore spunto di riflessione per trattare adeguatamente l’artrosi che, a dispetto di apparenti miglioramenti clinici, in realtà continua ad erodere le articolazioni. Chirurgia sicuramente sì per la rottura del crociato; ma opportunamente abbinata a misure complementari (es. fisioterapia riabilitativa, controllo del peso, condroprotettori, antiossidanti) che ne esaltino i benefici, e che, nel contempo, si rivolgano specificatamente al controllo dei concomitanti danni artrosici.