Ustioni. Importante modulare il mastocita.
Chirurghi plastici dell’Università di Sichuan (Cina) conducono uno studio sperimentale, teso a verificare il ruolo di uno specifico mediatore biologico, prodotto e rilasciato dai mastociti cutanei, nei processi cicatriziali post-ustione. Si tratta della chimasi, un enzima dimostratosi attivo nelle fasi tardive della cicatrizzazione, stante la capacità di intervenire sia nella produzione di fattori di crescita che nell’attivazione delle vie degradative della matrice extracellulare. Rispetto a quelli di controllo, gli animali sperimentali trattati con un inibitore della degranulazione mastocitaria dimostrano, infatti, un ridotto accumulo di collagene, oltre ad una significativa diminuzione di fattori (angiotensina II e TGF) coinvolti nella regolazione della crescita cellulare, nella neoangiogenesi e nella deposizione/rimodellamento della matrice fibroblastica. Meccanismi essenziali della riparazione post-ustione, in cui l’aumentata permeabilità vascolare e l’infiammazione secondari all’insulto termico si accompagnano ad un significativo incremento numerico di mastociti tissutali e, dunque, ad un rilascio massivo anche di proteasi, come appunto la chimasi, dotate della duplice funzione di degradare i residui tissutali , da una parte, e sostituirli con matrice neo-formata, dall’altra. Il segreto sta nel modulare il rilascio da parte dei mastociti di questi mediatori, chimasi in testa, considerati strategici per il buon andamento del processo cicatriziale. Bilanciare, cioè, le loro azioni biologiche contrastanti, ma complessivamente necessarie al corretto avvicendarsi delle fasi cicatriziali. E in questo senso le aliamidi (adelmidrol) rappresentano un approccio di ultima generazione alle problematiche cicatriziali, essendosi dimostrate in grado di ottimizzare la degranulazione mastocitaria in funzione delle specifiche necessità riparative.
Dong X, Geng Z, Zhao Y, Chen J, Cen Y. Involvement of mast cell chymase in burn wound healing in hamsters. Experimental and Therapeutic medicine 2013; 5: 643-647 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23408248